XXV. L’opposizione alle nuove religioni

Forse è perché sia le autorità sia il pubblico in generale della cristianità occidentale hanno così spesso meticolosamente definito la religione secondo il modello familiare della tradizione ricevuta dal Cristianesimo ortodosso, che nel lungo corso della storia le nuove religioni sono state spesso soggette ad una violenta opposizione. Naturalmente, la situazione risale ben oltre la fondazione del Cristianesimo stesso. Nel mondo romano, i primi cristiani furono loro stessi soggetti ad accuse che sono ancora familiari: i cristiani si diceva distruggessero le famiglie; venivano accusati di essere dei mercenari; si diceva facessero orge sessuali; e si affermava che cercassero di infiltrarsi nelle élite sociali per perseguire sinistri scopi politici. Il carattere esclusivistico del Cristianesimo attraeva tali affermazioni ma quello stesso aspetto, insieme con il suo zelo proselitistico, rese il Cristianesimo stesso un organismo senza pari d’intolleranza religiosa, che perdurò, in alcuni paesi e in maggiore o minore misura, fino ai tempi moderni. Quindi i Quaccheri subirono una violenta persecuzione per opera delle autorità inglesi nel diciassettesimo secolo, quando molti di loro furono imprigionati solamente per aver dichiarato ufficialmente le loro credenze religiose. I Metodisti, come nuova religione nell’Inghilterra del diciottesimo secolo, furono attaccati, percossi e alcune delle loro cappelle furono abbattute, a volte con la connivenza o anche l’istigazione di magistrati locali. Alla fine del diciannovesimo secolo, l’Esercito della Salvezza fu oggetto di tumulti in cui alcuni dei suoi membri furono uccisi in Inghilterra, mentre in Svizzera venivano pubblicamente accusati di raggiro e sfruttamento finanziario e i Mormoni, a volte imprigionati mentre cercavano di reclutare nuovi membri in Scandinavia, soffrirono accuse simili. La storia rende evidente il susseguirsi di opposizione alle nuove forme di religione e di espressione spirituale anche nei paesi del mondo occidentale più democratici e apparentemente più tolleranti. In relazione a quella registrazione storica, le recenti risoluzioni degli enti internazionali che richiedono agli stati di esercitare e incoraggiare la tolleranza religiosa spiccano in diretto contrasto.

XXVI. I tipi di nuove religioni
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