In questo articolo del 1995, il professor Lonnie D. Kliever delinea brevemente la storia dell'apostasia in varie tradizioni religiose e poi analizza l’inattendibilità degli apostati (ex membri) di nuovi movimenti religiosi. “Sono convinto, in base alla mia preparazione professionale e ricerca accademica,” dichiara Kliever “che l’apostata non dovrebbe essere accettato acriticamente dai mass media, dalla comunità accademica, dal sistema giuridico o dagli enti governativi come fonte affidabile di informazioni sui nuovi movimenti religiosi. L’apostata deve sempre essere considerato un individuo incline a fare un racconto non obiettivo delle credenze e pratiche religiose delle sue precedenti associazioni e attività religiose.” In aggiunta, osserva che la maggior parte degli apostati non avanzano delle lamentele pubbliche nei confronti della loro precedente religione e di fatto ricordano le loro esperienze con una certa positività. “Il loro abbandono” conclude “di solito passa inosservato, perché la maggior parte delle persone coinvolte considera la propria esperienza passata in modo positivo, come un ulteriore passo nel proprio percorso spirituale.” “Viceversa” scrive ancora “vi è un numero di gran lunga inferiore di apostati che sono fortemente interessati a screditare o addirittura distruggere le comunità religiose a cui una volta erano leali... Non si può negare che questi oppositori scrupolosi e intransigenti delle nuove religioni presentino al pubblico, all'accademia e ai tribunali una visione distorta della nuove religioni, in virtù della loro pronta disponibilità e desiderio di testimoniare contro le loro precedenti associazioni e attività religiose. Tali apostati agiscono sempre in base ad uno scenario che li giustifica, assegnando la responsabilità delle loro azioni al gruppo religioso. In effetti, i vari scenari di lavaggio del cervello così spesso invocati contro i nuovi movimenti religiosi sono stati ripudiati all'unanimità dai sociologi e studiosi di religione come nient’altro che sforzi calcolati per screditare, agli occhi di agenzie governative e dell’opinione pubblica, le credenze e le pratiche delle religioni non convenzionali. ...In breve, gli apostati di nuove religioni evidentemente non soddisfano i criteri di obiettività personale, competenza professionale e comprensione consapevole, indispensabili nei testimoni esperti.”
Lonnie D. Kliever, PhD, (1932-2004) è stato professore di Studi Religiosi e direttore del Dipartimento alla Southern Methodist University di Dallas, in Texas. Ha conseguito la laurea (magna cum laude) in Psicologia presso l’Università Hardin-Simmons (1955), la specializzazione in Teologia (cum laude) presso la Union Theological Seminary di New York (1959) e il dottorato in Religione e Filosofia presso la Duke University (1963). Kliever ha ottenuto anche nomine universitarie nel Dipartimento di Filosofia dell’Università del Texas di El Paso (1962-65), nel Dipartimento di Religione della Trinity University di San Antonio (1965-69) e nel Dipartimento di Studi Religiosi presso l’Università di Windsor, a Ontario, in Canada (1969-75). Ha scritto decine di articoli e numerosi libri sulla filosofia e le scienze religiose, tra cui il Cristianesimo Radicale: Nuove Teologie in Prospettiva (1968), Spettro in Frantumi: Sondaggio di Teologia Contemporanea (1981), Il Terribile Mansueto: la Religione e la Rivoluzione in una Prospettiva Culturale Incrociata (1987), Il Caso Dax: Saggi sull’Etica Medica e il Significato Umano (1989) e H. Richard Niebuhr (1991). Kliever è stato membro di lunga data dell’Associazione Americana dei Professori Universitari, dell'Accademia Americana di Religione, della Società per lo Studio Scientifico della Religione, della Società Americana di Teologia, della Società Canadese di Scienze Religiose, della Società Canadese di Teologia e del Consiglio sullo Studio della Religione.
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