II.
LA SEA ORGANIZATION E
IL SUO RUOLO ALL’INTERNO
DELLA CHIESA DI SCIENTOLOGY

Mi è stato chiesto di esprimere un commento sulla Sea Org(anization) come ordine religioso all’interno della più ampia Chiesa di Scientology. Basandomi sui miei anni di ricerca e di esperienza con Scientology, parto dal presupposto, comprensivo dei motivi dichiarati e descritti sotto, che la Chiesa di Scientology è una religione in buona fede che include un sistema di credenze, pratiche religiose – che comprendono rituali e codici di comportamento – e un corpo identificabile di credenti che aderiscono e vengono aiutati da quelle credenze e pratiche religiose.

Parto dal presupposto... che la Chiesa di Scientology è una religione in buona fede che include un sistema di credenze, pratiche religiose, che comprendono rituali e codici di comportamento...

A. Ordini Religiosi, Orientali e Occidentali

i. Ordini dei Monaci Buddisti

Prima di poter parlare della Sea Org come ordine religioso, comunque, è necessario innanzitutto parlare degli ordini religiosi, orientali e occidentali, così da poter capire meglio la natura e la funzione di queste organizzazioni religiose all’interno della religione in generale. Ci sono due fondamentali paradigmi degli ordini religiosi nella storia. Il primo è l’ordine dei monaci e monache (Pali bhikkhus e bhikkhunis) fondato da Gautama Buddha (563-483 circa a.C.), in seguito alla sua illuminazione o risveglio (bodhi). La prima comunità di credenti (sangha) di Buddha era composta inizialmente solo da monaci, poi da monache e alla fine da seguaci laici. Lo scopo degli ordini religiosi di allora come di adesso è preservare, proteggere e promuovere gli insegnamenti del Buddha e diffonderli in tutto il mondo.

Il Buddha chiamò la sua religione la “Disciplina della Verità” (Pali Dhamma Vinaya) e la sua regola monastica per gli uomini e per le donne è esattamente quello, una disciplina della verità. Lo scopo principale della religione buddhista e lo scopo centrale degli ordini religiosi è continuare la ricerca per ottenere lo stato di liberazione (moksha) dal dolore fisico, emotivo e spirituale per tutti gli esseri senzienti. Il Buddha insegnò le Quattro Nobili Verità che portano al Nobile Ottuplice Sentiero. Le quattro verità sono: (1) tutta la vita è condizionata dal dolore e/o infelicità (dukka); (2) questa sofferenza è causata dalla brama (tanha), il desiderio di cose immorali o un desiderio eccessivo di quelle buone; (3) è possibile liberarsi da questa sofferenza; e (4) la via allo stato di liberazione è il Nobile Ottuplice Sentiero. L’Ottuplice Sentiero consiste nel sviluppare e sostenere (1) conoscenza retta; (2) retto atteggiamento o punto di vista; (3) linguaggio retto o veridicità; (4) azione retta; (5) retta vita o occupazione; (6) sforzo retto; (7) piena consapevolezza corretta; e (8) retta compostezza/condotta in tutte le situazioni. Se si seguono queste Verità e il Nobile Ottuplice Sentiero, si può allora conseguire lo stato del nirvana, un termine difficile da tradurre che comprende concetti quali individualità integrata, pace della mente, beatitudine e, fondamentalmente, la completa liberazione dal ciclo del samsara, la nascita e la rinascita nel tempo e nello spazio.

Come per i codici monastici occidentali, il Budda sviluppò le regole, i protocolli, i codici di comportamento e le punizioni in termini di caso per caso. Il primo Codice Monastico Buddista, il Patimokkha, conteneva 227 canoni o norme per gli uomini e 331 per le donne. È contenuto nel Vinaya Pitaka (“Ripartizione della Disciplina”), il primo dei Tripatakas (“Tre Ripartizioni”) che costituiscono il Canone della Scrittura Buddista Pali. Questo codice, sviluppato per la prima volta all’interno della tradizione Theravada, diventò successivamente il modello per tutti i successivi codici nelle tradizioni Mahayana in Tibet, Cina, Corea e Giappone.

I monaci buddisti prendono i voti per vivere una vita di austerità e modestia, cantare e meditare per diverse ore al giorno. In particolare, fanno voto di abbandonare dieci attività che impedirebbero loro di portare a termine l’Ottuplice Sentiero: (1) uccidere con intenzione; (2) rubare; (3) relazioni sessuali; (4) mentire; (5) prendere sostanze tossiche di qualsiasi tipo; (6) cantare, danzare e suonare musica (in un contesto mondano); (7) usare profumi o portare ninnoli; (8) sedere su troni o giacere in letti di lusso; (9) mangiare dopo mezzogiorno (il tempo varia in altre tradizioni); e (10) maneggiare oro o soldi. I monaci e le monache buddiste Mahayana prendono anche il “voto del Bodhisattva”, promettendo per compassione di salvare tutti gli esseri senzienti sofferenti, sebbene siano innumerevoli e ci vorrebbero miliardi di anni per tentare di salvarli.

La rigida disciplina all’interno del monastero preserva l’armonia della comunità così da preservare gli insegnamenti del Buddha all’interno e portarli autenticamente ai laici all’esterno. Similmente ci sono rigide regole di condotta per quanto riguarda i laici e il pubblico generico. I monaci e le monache sono i portabandiera della religione buddista.

Sia prima che dopo l’ordinazione, i monaci e le monache buddiste intraprendono un addestramento intensivo riguardo a tutti gli aspetti degli insegnamenti del Buddha, il codice monastico, nonché un apprendimento psicologico, filosofico e metafisico. L’ultimo menzionato è particolarmente completo nel Buddismo tibetano. Le regole della vita monastica sono onnicomprensive. Governano il come e il dove si deve dormire, quali abiti indossare e di che cosa devono essere fatti, il comportamento della persona stessa sia all’interno che all’esterno del monastero, quali medicine usare e come somministrarle, come fare l’elemosina, e quali punizioni vanno inflitte per la violazione della regola.

Nel Buddismo Theravada ci sono due tipi di infrazioni delle regole. Le prime, chiamate parajika (termine in lingua pali che significa “insuccesso”) sono gravi. Includono (1) l’assassinio intenzionale; (2) rapporti sessuali; (3) furto; e (4) pretendere un più alto livello di illuminazione di quello che si è veramente raggiunto. L’ultima ingiunzione mostra che i monaci hanno livelli di meditazione e di illuminazione a cui aspirano e riguardo ai quali sono obbligati ad essere del tutto sinceri. Le monache hanno quattro parajika in più da evitare, che hanno principalmente a che fare con le relazioni sessuali. Se una persona vi fosse coinvolta, quella persona verrebbe ritenuta “sconfitta” dalla sangha e dovrebbe aspettare almeno fino alla vita successiva per riprendere il sentiero verso l’illuminazione. Thannissaro Bikkhu, Bhikkhu Patimokkha/Il Codice di Disciplina Bhikkhus, pp. 2-6.

Il secondo tipo di infrazione è chiamato sanghadisesa (termine in lingua pali che significa “trasgressione relativa alla comunità”). Include diverse infrazioni sessuali minori, accusare falsamente fratelli monaci o monache, e incitare allo scisma. Sotto questa categoria la comunità si erge a giudice del trasgressore e, a seconda del caso, o impone una penalità volta al miglioramento o espelle un trasgressore incallito. I regolamenti procedurali sono molto elaborati. I tipi di infrazioni includono questioni sessuali (masturbazione, rapporti sessuali mentre si è fatto voto monastico, insistente elemosina personale per se stessi o altri), costruire una piccola dimora di meditazione con donazioni private e senza l’approvazione della sangha, portare falsa testimonianza contro un fratello monaco o monaca, e incitare o sostenere uno scisma all’interno della comunità. Ibid., pp. 3-4, N. 10. Ci sono numerosi manuali e saggi che hanno a che fare con tutti i tipi di infrazioni e rimedi.

Ci sono anche procedure e regolamenti per monaci che semplicemente vogliono lasciare l’ordine religioso pur mantenendo relazioni spiritualmente armoniose con la sangha. Nella tradizione Theravada è comune per i ragazzi e le ragazze diventare monaci e monache per un periodo di un mese o più e poi tornare a riprendere la propria vita nel mondo laico. Il periodo che trascorrono nel monastero gli dà un punto d’appoggio sullo stato di liberazione e di illuminazione per le loro vite successive. Si allontanano dal monastero in modo regolare e ordinato rispettando gli ideali della religione.

I monaci e le monache buddisti vivono in locali chiusi e protetti. Ci sono portali per entrare ed uscire. Come per i monaci e le monache cristiani, un membro deve chiedere il permesso di un superiore per lasciare il monastero ed ha l’obbligo di presentarsi a lui al ritorno. Come è chiaro dal Codice di Disciplina del Bikkhu, ogni aspetto della vita vissuta dal membro, i periodi di studio e di meditazione, il cibo, il vestiario, il modo di elemosinare, il contatto con le monache e le persone laiche, il vitto, le medicine, eccetera,vengono rigorosamente vigilati e monitorati. Se un membro fuggisse in circostanze incresciose – avendo commesso una grave infrazione come nei summenzionati paragrafi 14 e 15, o si è allontanato semplicemente senza autorizzazione – i loro fratelli monaci e monache cercherebbero di riportarlo indietro per sistemare la faccenda in modo canonico. Il motivo è semplice per il credente: tagliare semplicemente la corda sarebbe esporsi all’orribile condizione di non raggiungere il moksha in questa vita.

I monasteri buddisti raccolgono denaro in vari modi. Molti soldi arrivano dall’elemosina. Molti ricevono un’entrata importante dai funerali e dalle commemorazioni e altri rituali in onore degli antenati. Alcuni producono rosari e altri oggetti benedetti come piccole statue del Buddha, incensieri, bandierine di preghiera e altri utensili sacri da vendere ai credenti. I monasteri giapponesi producono anche tè e altri prodotti per sostenere il loro stile di vita. Ma quasi tutti i monasteri in tutte le tradizioni sono molto impegnati a riprodurre o stampare le loro scritture sia per loro uso personale sia per essere vendute ad altre fondazioni monastiche o estranei devoti.

Quello che è importante, comunque, è capire che i monaci e le monache degli ordini religiosi vedono tutti gli aspetti della propria vita come elementi contributivi alla loro missione di ottenere per loro stessi uno stato di liberazione dalla brama e di preservare l’ideale dell’illuminazione per i laici nell’insieme.

Quello che è importante, comunque, è capire che i monaci e le monache degli ordini religiosi vedono tutti gli aspetti della propria vita come elementi contributivi alla loro missione di ottenere per loro stessi uno stato di liberazione dalla brama e di preservare l’ideale dell’illuminazione per i laici nell’insieme. Anche i compiti umili – come ripulire dalle erbacce il giardino, cuocere il pane, spazzare i vialetti del monastero, ripulire le latrine – vengono intesi in modo religioso. Questi normali compiti contribuiscono allo sviluppo nei monaci degli atteggiamenti di umiltà, modestia e obbedienza, senza i quali il loro progresso negli stadi di meditazione che portano all’illuminazione e alla diffusione dell’ideale buddista sarebbero indeboliti o ostacolati.

ii. Ordini Religiosi Monastici Cristiani

Gli ordini religiosi monastici cristiani si sono sviluppati dal desiderio religioso di imitare la vita di Gesù Cristo. Alla fine del 3º secolo e più tardi, la forma di imitazione assunse una particolare direzione ascetica. I monaci dell’Alto Egitto cercarono di imitare il soggiorno di Gesù nel deserto (Matteo 4:1-11; Marco 1:12-13; Luca 4:1-13) durante i quali Egli digiunò, pregò e soffrì, sconfiggendo le tentazioni di Satana. I primi monaci e le monache che si associarono a loro, sono chiamati eremiti (dal greco eremos “deserto”), i quali vivevano una vita di celibato, digiuno, preghiera e meditazione in caverne solitarie, riunendosi solo per celebrare l’eucarestia di domenica. Sant’Antonio d’Egitto (251-356 circa) è il modello del monaco ascetico.

Nella seconda fase, i monaci e le monache di monasteri separati, iniziarono a vivere insieme. Questa forma di ordini religiosi monastici veniva chiamata cenobitica (dal greco koinos “comune” + bios “vita”) per descrivere coloro che si riunivano per condividere una vita in comune imitando sia Gesù con i suoi discepoli sia le prime chiese cristiane i cui membri condividevano tutto, incluse le loro proprietà (Atti 4:32). Presto i monaci e le monache della comunità svilupparono regole per il modello della loro vita di comunità. Si riunivano in monasteri comuni sotto la direzione spirituale di un abate o una badessa. La prima regola nota è stata formulata da San Pachomius d’Egitto (292-348 circa). Gli fece visita San Basilio di Caesarea in Cappadocia (330-379), che adattò la regola di Pachomius per il suo Asekiton, la regola modello per il cristianesimo orientale fino al giorno d’oggi. La regola di Basilio, a sua volta, divenne il modello per la Regola di San Benedetto, formulata da San Benedetto di Norcia, in Italia (480-547). La regola di Benedetto, a sua volta, divenne il paradigma per tutte le successive regole degli ordini religiosi e società religiose nel cristianesimo occidentale. La regola di San Pachomius è ancora pienamente in vigore e viene osservata dai monaci copti del Monastero Bianco in Egitto, il più antico del mondo cristiano e da altri monasteri copti in altri paesi. La regola di San Basilio è ancora pienamente in vigore nei monasteri del Monte Athos in Grecia e in tutto il mondo ortodosso orientale. Lo stesso vale per la regola di San Benedetto che viene osservata direttamente dai benedettini in tutto il mondo e indirettamente da molti ordini religiosi cattolici le cui regole hanno preso il modello da quella di San Benedetto.

Ci sono vari tipi di istituti monastici. Alcuni si sono costituiti in base al sesso (maschile o femminile). Alcuni includono persone di entrambi i sessi che vivono in strutture separate ma si riuniscono per speciali giorni di festa e celebrazioni. Altri hanno incluso ali per monaci, monache e membri sposati. Un esempio dell’ultimo è il monachesimo cristiano celtico, che fu predominante in Irlanda, Galles, Scozia e Britannia fino al Sinodo di Cashel del 1172.

La Regola di San Benedetto si può riassumere nella frase Ora et labora (“Prega e lavora!”). La regola richiede che i membri prendano i voti di castità, obbedienza (all’abate o alla badessa) e povertà (personale). Comprende tutti gli aspetti della vita monastica: vestiario, cibo, dormire, pregare e cantare, l’ordinazione, gli uffici all’interno del monastero (abate/badessa, prevosto, diacono, cellerario, ecc.), espiare i peccati e la scomunica, ecc. Queste regole sono molto simili alle regole monastiche buddiste. Non tutti gli ordini o società religiose cristiane prendono lo stesso tipo di voto, ma tutti si impegnano alle regole di pregare, meditare, digiunare e di condotta. Nella Società di Gesù, comunemente nota come i Gesuiti, si prendono i tre voti di povertà, castità e obbedienza e anche un quarto voto, quello di andare ovunque nel mondo il papa decida di mandarli.

Sotto l’intestazione di ora (“Prega!”), si richiede ai monaci e monache benedettini di recitare o cantare nelle ore dell’Ufficio Divino (Mattutino, Lodi, Terza, Sesta, Nona, Vesperi e Compieta) in conformità al Salmo 119:164: “Sette volte al giorno lodo te per le tue leggi virtuose”. Vedere la Regola di San Benedetto, Capitolo 16, p. 31. A queste preghiere si accompagnano periodi di meditazione sui temi tratti dalla Bibbia e da scritture spirituali. Ci si aspetta anche che i monaci e le monache studino non solo la Bibbia ma anche altre materie umanistiche e la filosofia, il che accresce la loro conoscenza teologica e la loro vita pia. Questo tipo di studio trova una strettissima corrispondenza con il buddismo.

Sotto l’intestazione di labora (“Lavora!”), i monaci e le monache si dedicano sia a duro lavoro fisico che mentale, dato che la disciplina contribuisce alla vita spirituale (Regola, Capitolo 46). In primis si aveva il copiare, rilegare e trasmettere i testi della Bibbia, le scritture teologiche e filosofiche che aiutano a comprendere e interpretare la Bibbia, e la Regola stessa. Uno dei codici copiati a mano della Bibbia Greca dei Settanta, chiamato Codice Sinaitico (data: 350 circa), è stato realizzato in oriente in un monastero, probabilmente a Cesarea nell’antica Palestina, e preservato nel monastero greco di Santa Caterina sul monte Sinai. A quanto ci risulta, quasi tutti i codici, traduzioni e copie della Bibbia hanno avuto un’origine monastica. Oggigiorno gli ordini religiosi esercitano rigidi controlli su tutte le pubblicazioni che hanno a che fare con le loro norme, teologia e altri insegnamenti specifici dell’ordine. Tutte le pubblicazioni religiose ufficiali devono indicare un ecclesiastico nihil obstat (“Niente si oppone” che lo scritto venga pubblicato) e un imprimatur (“Può essere stampato”) ufficialmente concesso dall’abate, badessa o altro capo dell’ordine religioso. In modo simile, tutte le pubblicazioni religiose ufficiali vengono così monitorate e controllate o dal vescovo di una diocesi, o dalla conferenza episcopale, o dal Papa della Chiesa Cattolica a Roma oppure dal patriarca Ecumenico della Chiesa Ortodossa Orientale a Istanbul (Costantinopoli). Una famosa tipografia monastica che stampa trattati religiosi dell’ordine benedettino è oggigiorno la St. Meinrad Abbey Press, un istituto affiliato al St. Meinrad Abbey di St. Meinrad, Indiana. La St. Meinrad Press, come le tipografie di altri ordini religiosi, impiega membri dell’ordine, che non ricevono alcun stipendio e laici con competenze speciali, che vengono pagati secondo le comuni tabelle salariali.

Durante il medioevo, i monasteri e i conventi dedicarono infinite ore a creare manoscritti miniati della Bibbia, ampi arazzi che mostravano drammatiche scene bibliche e progetti per sculture e finestre con vetri colorati che abbelliscono innumerevoli cattedrali dalla Sicilia all’Inghilterra. Come esempi, basta solo menzionare il Libro di Kells, ora conservato nella raccolta di manoscritti del Trinity College, Dublino; l’Arazzo della Bibbia, che mostra scene tipologiche del Vecchio Testamento, finendo con il Nuovo Testamento, conservato nella Collezione Burrell, Glasgow, Scozia; e la cattedrale di Chartres. Per gli ignoranti cittadini comuni dei tempi queste immagini erano, come i numerosi storici di arti religiose le hanno descritte: “La Bibbia in Pietra, in Pergamena e in Vetro Colorato”. Questo tipo di attività assomiglia al “lavoro” nel significato laico del termine, ma per il pio monaco o monaca si trattava di lavoro sacro e parte integrante dell’Opus Dei o “Opera di Dio”, per usare la frase di San Benedetto, come cantare nell’Ufficio Divino delle Ore, o pregare e meditare.

La vita monastica includeva e ancora include il prendersi cura dei campi, allevare differenti varietà di animali, far funzionare mulini su ruscelli e fiumi a beneficio del monastero e degli agricoltori laici circostanti, sviluppare nuovi tipi di aratro e macchinari agricoli, realizzare paramenti sacri (casule, dalmatiche, ecc.) e vasi sacri (calici, patene, turiboli, ecc.) per cerimonie religiose e fabbricare oggetti religiosi come icone, immagini, rosari e crocifissi. Questa forma di lavoro veniva e viene considerata parte integrante di una piena vita spirituale di ogni monaco o monaca.

Come con i codici monastici buddisti, la Regola di San Benedetto contiene i passi dettagliati per disciplinare e scomunicare o riammettere monaci e monache peccatori che si sono allontanati dalle regole dell’ordine. Regole di San Benedetto, Capitoli 23-28, pp. 36-39. Le punizioni includono genuflettersi con le braccia distese per lunghi periodi, rimanere in silenzio, mortificazione per auto-flagellazione con una frusta o portare il cilicio, pasti solitari, disciplina fisica e, come ultima risorsa, espulsione vera e propria, ma la cura dell’anima di chi si allontana dalla retta via viene ritenuta della massima importanza secondo le prescrizioni trovate nel Nuovo Testamento. Un membro scomunicato è inteso essere uno che rinuncia alla salvezza e rischia le fiamme di un inferno perpetuo. I membri che si associano con il membro scomunicato senza aver ricevuto istruzioni dall’abate o dalla badessa sono passibili di ricevere la stessa punizione. Ibid. Capitolo 26, p. 38. L’applicazione della disciplina ha luogo durante il “capitolo”, tradizionalmente tenuto nelle sale capitolari. Si chiamano “capitoli” perché le sessioni in cui si soprintende l’ordine del monastero e che ne regolano la condotta erano precedute dalla lettura di un capitolo tratto dalla regola dell’ordine. Durante il capitolo i monaci e le monache stabiliscono le loro faccende della vita di ogni giorno nel monastero, inclusa la confessione pubblica dei peccati e delle infrazioni contro la regola. I membri che peccano vengono di solito mandati davanti a speciali comitati di vigilanza di altri monaci o monache che determinano quale tipo di disciplina o punizione si addice alla trasgressione.

Come nel Buddismo, i membri dei monasteri e ordini religiosi cristiani possono lasciare l’ordine in modi legittimi e in armonia. Dato che i monaci e i frati della Chiesa Cattolica fanno voti solenni, invece di voti regolari o temporanei, essi devono innanzitutto ottenere quella che si chiama una dispensa (dai loro voti) dal Vaticano stesso. Si mantengono in buoni termini con la chiesa ufficiale a condizione che, andandosene, osservino corrette procedure, aspettando fino a quando la dispensa è completata secondo i regolamenti canonici, e non trattando in modo sprezzante la loro chiesa madre. Se non si attengono a questi precetti è probabile che siano oggetto di censura, interdizione (esclusione da tutti i sacramenti come il Matrimonio, la Riconciliazione [Confessione], l’Eucarestia e l’Unzione) e/o scomunica, una completa separazione dalla chiesa e dai suoi confratelli.

B. La Sea Organization

La Sea Organization, o “Sea Org”, della Chiesa di Scientology, ebbe la sua origine da un piccolo gruppo di Scientologist che accompagnò il Fondatore di Scientology, L. Ron Hubbard (1911-1986), nei suoi lunghi viaggi in mare iniziati nel 1967. È stato durante questi viaggi che il signor Hubbard intraprese lo sviluppo dei livelli spirituali avanzati dei procedimenti di auditing per Thetan Operante (OT). Questi Scientologist molto dedicati, che furono testimoni delle attività religiose del signor Hubbard, formarono la Sea Organization prendendo i voti di servire per un miliardo di anni come dimostrazione del loro impegno verso la Chiesa di Scientology e la sua missione. Il voto di un miliardo di anni del membro della Sea Organization corrisponde praticamente al Voto della Compassione Infinita di colui che s’impegna a diventare un Bodhisattva del buddismo Mahayana: “Il Bodhisattva decide: prendo sulle mie spalle il fardello di tutta la sofferenza... Devo salvare tutti questi esseri [senzienti] dal fiume del Samsara [ciclo di rinascita che risulta dal commettere malefatte]... Sono determinato a sopportare ogni stato di sofferenza per un’incalcolabile eternità; e così aiuterò tutti gli esseri verso la libertà, in tutti gli stati di sofferenza in cui potrebbero ritrovarsi in qualsiasi sistema mondiale”. Citazione tratta da Edward Conze, ed., Buddhist Texts through the Ages (New York: Harper & Row, 1954), p. 131. Questo testo si conforma al credo di Scientology non solo in termini di cosmologia (molti universi o galassie) ma anche in termini di durata del voto della Sea Organization (incalcolabile eternità di tempo) nonché di meta spirituale finale (libertà).

Questo modello nella storia della Chiesa di Scientology è paragonabile alla formazione del primo sangha monastico attorno a Gautama Buddha, ai primi monaci che seguirono San Benedetto, e alla prima comunità gesuita che si formò attorno a San Ignazio di Loyola (1491-1556). Gli ordini religiosi si assumono l’impegno di seguire gli insegnamenti delle loro religioni in un modo esemplare. Come dichiarato dai domenicani e dai francescani, essi scelgono la via che conduce alla perfezione.

I membri della Sea Organization si impegnano con tutto il cuore ed eternamente a realizzare il Credo di Scientology: sostenere i diritti degli esseri umani, incluso il loro diritto spirituale alla sanità mentale, affermare la bontà fondamentale dell’umanità e la globale meta della sopravvivenza che è strettamente collegata alla salvezza dello spirito.

I membri della Sea Organization si impegnano con tutto il cuore ed eternamente a realizzare il Credo di Scientology: sostenere i diritti degli esseri umani, incluso il loro diritto spirituale alla sanità mentale, affermare la bontà fondamentale dell’umanità e la globale meta della sopravvivenza che è strettamente collegata alla salvezza dello spirito. Vedere, Il Credo di Scientology. La via verso la sopravvivenza è, innanzitutto, ripulire il pianeta di tutti gli engram, quegli impatti negativi e lesioni nelle vite delle persone che sono in conflitto con la sopravvivenza, e innalzare il maggior numero di persone possibile al loro pieno potenziale spirituale, uno stato che gli Scientologist chiamano Thetan Operante (OT), qualcuno che ha padronanza sulla materia, energia, spazio e tempo.

Il termine “sopravvivenza” all’interno della religione di Scientology è l’equivalente idea teologica comparata a ciò che il Buddismo chiama moksha o “stato di liberazione” e a ciò che i Cristiani chiamano “salvezza” o “redenzione”. Per gli Scientologist, la sopravvivenza si svolge sui livelli delle Otto Dinamiche: (1) la spinta all’esistenza come un sé individuale; (2) la spinta al sesso e alla famiglia; (3) la spinta all’esistenza in più ampi gruppi sociali; (4) la spinta all’esistenza come umanità stessa e non semplicemente come gruppo o nazionalità; (5) la spinta all’esistenza come parte del regno animale e non semplicemente come genere o specie all’interno della natura; (6) la spinta all’esistenza come universo fisico (materia, energia, spazio e tempo); (7) la spinta all’esistenza come spirito, che gli Scientologist chiamano Thetan; e (8) la spinta all’esistenza come Infinito o Dio.

Gli Scientologist credono che l’unico modo in cui si possa conseguire la sopravvivenza su tutte le Otto Dinamiche per le persone di questo pianeta è sbarazzarsi degli engram così da diventare pienamente Thetan Operanti a servizio della salvezza del genere umano e del pianeta stesso. L’unico modo per farlo succedere per il maggior numero di persone possibile è ricevere addestramento e auditing. All’interno di Scientology, il gruppo che si dedica spiritualmente tutto il tempo ad assicurarsi che le vitali mete religiose fondamentali e i procedimenti di Scientology siano preservati, protetti, continuati, pubblicati e condotti come opera missionaria nel mondo, è la Sea Organization. La Sea Organization è vitale per la sopravvivenza di Scientology come religione mondiale.

Dato che la Sea Organization impersona tale codice chiave teologico ed ecclesiastico all’interno della Chiesa di Scientology, i membri della Sea Organization sottoscrivono Il Codice di un Membro della Sea Org che contiene promesse e obblighi del tutto in armonia con i tipi di voti presi dai monaci e monache buddisti e cristiani. Un voto è semplicemente un modo solenne di fare una promessa religiosa. Queste promesse includono cercare di attuare le Otto Dinamiche per il maggior bene e il maggior numero di persone; fornire la tecnologia di addestramento e di auditing nel modo più etico possibile all’interno di Scientology; offrire la corretta leadership per tutti gli altri Scientologist tramite l’uso preciso delle tecnologie di addestramento e di auditing in Dianetics e Scientology; dar prova di esempio di servizio per gli altri; mostrare una condotta appropriata e lavoro-etica elevati; ritenere i membri della Sea Organization responsabili delle proprie azioni; proteggere la Sea Organization da attacchi sleali e perseverare. Questo livello di obblighi è tipico degli ordini religiosi in tutta la storia.

Oggigiorno i membri della Sea Organization ammontano a più di cinquemila a livello mondiale. Per la loro speciale missione all’interno di Scientology, soprintendono l’addestramento e l’auditing di tutti i livelli e amministrano direttamente i livelli superiori di addestramento e di auditing. I membri della Sea Organization, per i loro voti di mantenere e promuovere gli autentici insegnamenti del Fondatore, L. Ron Hubbard, hanno il comando delle posizioni chiave e dei posti di staff nelle principali divisioni della Chiesa di Scientology, inclusi il Religious Technology Center (RTC) e la Church of Scientology International (CSI).

C. Vita di Comunità

I membri della Sea Organization condividono una vita di comunità. Dormono insieme in cuccette in piccoli gruppi o come coppie sposate. Condividono i pasti principali. Insieme fanno addestramento e auditing, i sacramenti centrali di Scientology, per avanzare lungo il Ponte fino alla Libertà Totale. Studiano insieme le scritture di Scientology e le regole della Sea Organization. Si riuniscono per partecipare alle celebrazioni solenni. Indossano lo stesso modello di divisa. Fanno anche insieme ricreazione come gruppo. Tutti questi tipi di attività religiose di Scientology sono condivise con i membri degli ordini religiosi attorno al mondo. Questa vita spirituale di comunità permette alla Sea Organization di realizzare la sua alta missione religiosa, la preservazione e trasmissione degli insegnamenti di L. Ron Hubbard e l’attenta e precisa preservazione e diffusione della tecnologia di addestramento e auditing.

Come è chiaro nel summenzionato paragrafo 3, io stesso ho fatto vita monastica per sei anni. Le attività comuni di dormire in cuccette, dei pasti, delle attività religiose della Sea Organization, che ho osservate sia a Hollywood nel 1998 sia alla base internazionale di Scientology di Gilman Hot Springs nel 2009, sono del tutto equivalenti alla mia esperienza come frate francescano. Ho mangiato insieme agli altri; ho studiato la Bibbia, le regole dell’ordine e altri trattati teologici insieme ai miei confratelli frati, pregato l’Ufficio Divino in comune e indossato l’abito tradizionale dell’ordine francescano. Se mi si può passare l’osservazione, gli alloggi della Sea Organization, sebbene non siano assolutamente lussuosi, erano assolutamente più spaziosi di quelli che ho avuto come frate.

C’è un’altra cosa che la base di Scientology di Gilman Hot Springs ha in comune con i monasteri in cui ho vissuto. La maggior parte dei monasteri cristiani erano tradizionalmente circondati da muri con chiostri. Il termine chiostro in latino è claustrum e significa semplicemente recinzione, una parola che deriva anch’essa dallo stesso termine latino. Lo scopo di questi muri era tenere fuori gli intrusi e preservare l’inviolabilità della vita interna religiosa isolata dal mondo. Mentre ero in monastero, avevo bisogno di un permesso dal padre guardiano religioso per andare al di là del chiostro e dovevo presentarmi da lui al mio ritorno. Ogni aspetto importante della mia vita era governato dalle regole dell’ordine e dai regolamenti del particolare monastero in cui ero, proprio come descritto sopra. Al profano potrebbe sembrare che io vivessi in un ambiente “tipo una prigione”, ma avevo scelto io quello stile di vita per cercare la mia salvezza come frate e avevo liberamente accettato le circostanze. Non c’è alcun dubbio che c’erano restrizioni psicologiche e sociali a rimanere all’interno. Ma potevo andarmene, anche se quello avrebbe significato (e significò) che sarei rimasto da solo con poche risorse. Ho scelto di vivere in modo disciplinato e tradizionale, così la mia partenza non è stata traumatica; ma avrei potuto anche “saltare dall’altra parte del muro”, come hanno fatto altri. Nella mia visita alla base internazionale di Gilman Hot Springs ho osservato lo stesso esatto tipo di situazione. Ci sono pressioni perché la gente non se ne vada, ma se qualcuno è deciso a farlo, lo può fare. Proprio come alcuni potrebbero sostenere che le restrizioni monastiche sotto cui ho vissuto erano “come una prigione”, così altri potrebbero sostenere che le regole che riguardano i membri della Sea Organization ostacolano la loro libertà. Ma i membri possono lasciare e hanno lasciato la Sea Organization proprio come i membri degli ordini religiosi buddisti e cattolici possono lasciare e hanno lasciato i loro monasteri.

D. Golden Era Productions

Golden Era Productions è situata in quella che gli Scientologist chiamano la Base Internazionale o la Base di Gold a Gilman Hot Springs. Come l’Esercito della Salvezza usa titoli e figure retoriche dell’esercito per descrivere la sua battaglia contro il male sociale e spirituale nella società, così Scientology usa la terminologia nautica, in linea con l’esperienza di L. Ron Hubbard con il mare come ufficiale navale degli Stati Uniti e la sua concezione di viaggio spirituale come un viaggio attraverso lo spazio e il tempo. Il centro a Gilman è quindi una “base”. Ospita gli uffici del Religious Technology Center e della Church of Scientology International, inclusa Golden Era Productions.

Gold è attualmente responsabile di quattro tipi di produzione e pubblicità. Primo, produce film, audiocassette e DVD usati per l’addestramento e auditing religioso e per divulgare la fede di Scientology. Secondo, a Gold sono installate strutture sofisticate per preservare e restaurare video e nastri di L. Ron Hubbard, il Fondatore di Scientology e Sorgente massima di tutti gli insegnamenti di Scientology, per un’eventuale distribuzione. Terzo, a Gold sono installate le strutture per la traduzione e riproduzione dei CD e DVD e nastri per il lavoro missionario di Scientology in tutto il mondo. Quarto, Gold produce altro materiale promozionale e di servizio pubblico ad uso della Chiesa. A Gold sono anche installate le strutture per la produzione degli E-Meter (elettrogalvanometri) che vengono usati nell’addestramento e nell’auditing.

Tutte le organizzazioni, produzioni e attività di Gold descritte sopra e osservate dal sottoscritto, sono di natura religiosa. Di fatto, sono straordinariamente simili alle organizzazioni, produzioni e attività a cui ho partecipato o osservato quando ero un frate.

Il Religious Technology Center possiede tutti i marchi relativi agli scritti religiosi di Scientology, inclusa Dianetics. La sua missione è sorvegliare la fedele ed eterna preservazione, trasmissione e applicazione di tutta la dottrina e pratiche di Scientology racchiuse nelle parole registrate e scritte di L. Ron Hubbard.

Il Religious Technology Center possiede tutti i marchi relativi agli scritti religiosi di Scientology, inclusa Dianetics. La sua missione è sorvegliare la fedele ed eterna preservazione, trasmissione e applicazione di tutta la dottrina e pratiche di Scientology racchiuse nelle parole registrate e scritte di L. Ron Hubbard. Scientology si adopera per farlo nel modo più esatto e accurato possibile dato che la Chiesa crede che la sopravvivenza dell’universo su tutte le Otto Dinamiche dipenda in modo vitale dalla precisa e corretta applicazione della tecnologia di auditing. La missione e la funzione del Religious Technology Center è vitale per la Chiesa di Scientology. I membri della Chiesa credono sinceramente che il funzionamento equilibrato non solo di se stessi ma di tutte le altre persone sul pianeta dipenda da questa meticolosa preservazione e applicazione della tecnologia di addestramento e di auditing di Scientology. In questa funzione, il Religious Technology Center è esattamente equivalente alla funzione della Congregazione per la Dottrina della Fede nel Cattolicesimo Romano. Lo scopo di quella congregazione ecclesiastica è sorvegliare le pubblicazioni e insegnamenti ufficiali della Chiesa Cattolica e correggere e disciplinare quelli ritenuti eretici o i cui insegnamenti rappresentano una dottrina imprecisa.

Le attività del Religious Technology Center consistono nel garantire che tutte le forme di auditing vengano correttamente amministrate e che l’aderenza allo standard della tecnologia religiosa, come dettata dal Fondatore L. Ron Hubbard, venga esattamente osservata, assicurando che la dottrina e pratica religiosa venga mantenuta in perfetta ortodossia. Il Religious Technology Center, realizzando queste funzioni, è quasi esattamente paragonabile alla Congregazione Cattolica Romana per la Dottrina della Fede, guidata da Papa Benedetto XVI prima di essere stato elevato al papato. Quell’ufficio religioso conduce esami, saggi e processi delle scritture e pratiche di teologi religiosi cattolici e di persone laiche, per garantire che quegli scritti ed esercizi pratici siano conformi alla scrittura (la Bibbia) e alla tradizione della chiesa, inclusi il suo credo, i concili e le bolle papali. Questa è una forma di “verifica di sicurezza” quasi identica alla pratica di Scientology. Né il Cattolicesimo né Scientology credono che questa forma di supervisione sia un’“operazione di polizia” o un’“investigazione” nel senso laico o civile di quei termini, ma i modi principali di preservare l’ortodossia delle loro dottrine e la conformità delle loro pratiche con quelle dottrine. Nessuno mette in dubbio che tutte le religioni del mondo hanno il diritto di preservare le loro dottrine e pratiche e di tenerle all’altezza del loro criterio ortodosso.

Questa esattezza sia di Scientology sia del Cattolicesimo – che spesso sembra “ossessiva” ad un osservatore ostile o imparziale – è comune alla maggior parte delle religioni organizzate del mondo. Il termine latino sacer significa qualcosa che è allo stesso tempo sia “sacro” sia “pericoloso”. Ad esempio, gli antichi greci credevano che se non si conducevano rituali funebri in modo preciso nell’ordine corretto, dicendo le preghiere esattamente come tramandate e offrendo proprio gli esatti sacrifici nel modo e nella sequenza corretti, ne conseguiva il grave pericolo che l’anima del defunto non sarebbe arrivata all’Isola dei Beati, ma avrebbe vagato su questa Terra in modo perpetuo perseguitando i vivi o persino nuocendo loro. La Chiesa Cattolica Romana pubblica quello che viene chiamato Il Rituale Romano, che dettaglia in modo preciso come vanno celebrati i riti e le cerimonie. In un rito – per esempio, battezzare qualcuno con acqua corrente mentre si pronuncia la precisa formula “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” – non seguire la formula in modo preciso può rendere il rito completamente nullo e inutile. Lo stesso criterio resta valido per come i membri di Scientology e della Sea Organization pensano e agiscono riguardo alla loro tecnologia di addestramento e di auditing. Dev’essere pubblicata e applicata in modo molto accurato. Altrimenti l’azione di eliminare dalla persona un engram o di salire al prossimo livello di auditing sul Ponte è nulla e inutile.

E. Materiali Audiovisivi di Scientology

Lo stesso principio di cura e precisione si applica alla produzione di video e audio. Nella sua vita L. Ron Hubbard diede inizio a progetti video e audio per promuovere e divulgare la corretta tecnologia per Dianetics e Scientology. Oggigiorno Golden Era Productions sta semplicemente realizzando la missione assegnatale dal Fondatore della Chiesa. Gli studi, le attrezzature e le strutture di Gold sono al servizio dello scopo e missione originali del Fondatore.

F. E-Meter

Lo stesso principio si applica alla produzione degli E-Meter realizzati a Gold. Ad un profano neutrale, l’E-Meter ha l’aspetto di un elettrogalvanometro per verificare le reazioni elettriche dei palmi delle mani. Per lo Scientologist, l’E-Meter è ciò che le religioni nel mondo chiamano un oggetto sacramentale. In Scientology, l’addestramento e l’auditing sono i sacramenti chiave. Gli oggetti usati per assistere l’addestramento e l’auditing – soprattutto l’E-Meter – sono sacramentali. L’E-Meter è del tutto comparabile agli utensili e paramenti sacri usati nel cattolicesimo (casule, calici, ostensori, patene, turiboli, ecc.) o, nel buddismo, (incensieri, cembali manuali, mandala, scettri di diamante Vajra, ecc.). Per Scientology, l’uso dell’E-Meter è essenziale per assicurare che la tecnologia sia stata amministrata in modo preciso ed esatto come L. Ron Hubbard ha stabilito nei suoi scritti e comunicazioni.

Per lo scettico, il pane e il vino consacrato nell’Eucarestia Cattolica sono semplicemente vino e pane chimico su cui qualcuno ha detto preghiere. Per il devoto comunicando della Chiesa Cattolica e della Chiesa Ortodossa Orientale, quel pane e vino sono il Corpo e il Sangue del loro Salvatore. Per lo scettico, l’E-Meter misura le cariche elettriche emanate dal sudore dei palmi delle mani. Per il devoto Scientologist, l’E-Meter indica gli stati spirituali dell’anima, se un engram o altro ostacolo rimane oppure se la persona è libera di procedere verso l’alto al prossimo stadio spirituale sul Ponte verso la Libertà.

III. La disciplina della Sea Organization nel contesto di esperienze religiose comparabili
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